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Leonardo a Monza: i suoi soggiorni nella nostra città e in Brianza

Leonardo a Monza venne diverse volte, lo sapevi?

Tutto il mondo ci invidia il genio di Leonardo da Vinci, ma pochi monzesi forse sanno che lo scienziato visitò e soggiornò diverse volte nella nostra città.

Leonardo arrivò a Milano nel 1482 perché Ludovico il Moro, che divenne poi suo grande amico, aveva chiesto a Lorenzo il Magnifico un ingegnere per la riorganizzazione idrica del territorio milanese. Il Moro rimase subito affascinato dal curioso personaggio e fu così che Leonardo restò per 8 anni a Milano.

Grazie all’influenza di Leonardo, Ludovido il Moro divenne nel tempo grande amante dell’arte, imparò ed amò il volgare fiorentino, iniziò a vestirsi con abiti eleganti e ad apprezzare profumi e gioielli.

Durante il periodo milanese Leonardo diede vita ad alcune sue opere famosissime come la Vergine delle rocce, il Ritratto del musico e l’ Ultima cena, oltre al quadro che ritraeva l’amante di Ludovico, la quindicenne Cecilia Gallarani, figlia di un nobile toscano che si era trasferito a Modoetia ( ovvero Monza) e che diede il nome alla roggia che scorre in periferia ed alla via (via Gallarana appunto).

Nel 1486, a causa di un’epidemia di peste a Milano, la famiglia Sforza si trasferì nel suo castello monzese, e molto probabilmente l’amore fra i due nacque a Monza fra quelle mura ormai scomparse.

Cecilia era una giovanissima ragazza, bruna, dalla bellezza delicata, molto colta e sensibile, e rimase amica di Leonardo per tutta la vita, in quanto appunto amante dell’arte e grande poetessa.

Leonardo a Monza

Ludovico il Moro portò in seguito Cecilia a vivere nel suo palazzo di Milano, dove Leonardo nel 1488 dipinse il suo famosissimo quadro “La dama con l’ermellino”: in esso viene raffigurata una giovanissima donna , vestita secondo l’ultima moda di allora, con una complessa acconciatura, ricchi ornamenti ed un ermellino in braccio . Ci sono due versioni sulla scelta di rappresentare l’ermellino: da una parte si sostiene che sia il simbolo del Moro stesso, che era stato investito dell’ordine reale dell’ermellino, dall’altra perché il nome greco dell’ermellino, “galere”, richiama il cognome della dama.

Inoltre le virtù dell’ermellino sono la pacatezza, l’equilibrio e la serena intelligenza, doti che appartenevano sicuramente a Cecilia in quanto dama molto stimata per la sua cultura e delicatezza nei modi.

Un altro legame di Leonardo con Monza fu dovuto all’incarico del Moro di creare una via d’acqua per collegare Milano al Lario: Leonardo quindi venne molto spesso in Brianza per fare dei sopralluoghi, soggiornando a Monza nel castello di Ludovico.

In città poi riprogettò le chiuse del Lambro e probabilmente anche il Ponte di pietra a due arcate che possiamo vedere nel parco, che la gente chiama il “ponte di Leonardo”. La struttura originaria del ponte risale probabilmente al XVI secolo e si è fatto appunto il nome di Leonardo da Vinci come autore del primitivo disegno. Tuttavia il celebre scienziato non ebbe il tempo di sviluppare il progetto perché il suo soggiorno presso la corte di Ludovico terminò con l’arrivo dei francesi.

E voi lo sapevate dei vari soggiorni del mitico Leonardo a Monza? Chissà cosa pensava della nostra città e se l’amava quanto noi: sicuramente adorava la Brianza, e si narra spesso dei suoi soggiorni ai Corni di Canzo dove si rifugiava a dipingere.

Beati i monzesi dell’epoca che ebbero la fortuna di poter ospitare un uomo che ha fatto la storia!


Monzese doc, curiosa scopritrice della propria città, amante degli eventi particolari, romantica cittadina che adora girare sulla sua bicicletta alla scoperta di cose nuove da condividere.

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