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La passione per l’autodromo attraverso la fo...

La passione per l’autodromo attraverso la fotografia di Massimo Gagliano

Quale modo migliore di apprendere l’amore per il nostro autodromo se non parlare con qualche estimatore? Eccolo qui: Massimo Gagliano, 39enne appassionato di fotografia e soprattutto grande amante di Monza e del suo autodromo.

Monza reale ha voluto chiacchierare un po’ con lui per riscopire la passione per il circuito.

MR: ”Max, cosa ami del nostro autodromo?”

MASSIMO: “L’aspetto che mi affascina di piu’ è sicuramente legato alla sua grande storia: basti pensare solo al fatto che è stato teatro di grandissime imprese da parte di tanti piloti, a partire da Nuvolari fino ai giorni nostri. Questo ci fa capire quanto l’autodromo trasudi di storia, forse a volte un po’ dimenticata.

Inoltre ha la particolarita’, unica nel suo genere, di svilupparsi all’interno di uno dei parchi piu’ belli d’Europa, e questo lo rende ancora piu’ affascinante, soprattutto agli occhi dei numerosi stranieri che popolano le tribune durante il Gran Premio.

L’ autodromo monzese viene definito il “tempio della velocita’ ”, in quanto conserva le caratteristiche per cui è stata progettato, ovvero battere i record di velocita’ media sul giro in tutte le grandi competizioni mondiali: lo splendido anello sopraelevato che giace a contorno della pista ne è testimone”

MR:”Da quando senti questa passione?”

MASSIMO:”La passione per le corse mi è stata trasmessa dai miei fratelli maggiori che spesso frequentavano l’autodromo. In particolare ricordo quando mi portarono con loro la prima volta, avevo 7 anni, e rimasi subito folgorato da due cose: il rumore che ti fa vibrare il corpo e il colore delle monoposto che rapisce gli occhi di noi che siamo stati bambini e che in fondo continuiamo ad esserlo.

Mi ricordo anche quella volta in cui comprai una divisa in una bancarella identica, a quella del team Ferrari,  ed approfittai di un varco favorevole che si apri’ nel retro del Paddock: riuscii cosi’ ad entrare con quella finta divisa, camminando tranquillamente per i box. La cosa buffa è che mi scambiarono per una spia mandata dalla Ferrari, cercando quindi di cacciarmi in malo modo”

MR: “Cosa vogliono raccontare le tue foto? “

MASSIMO:”Il mio progetto è nato dall’esigenza di essere, anche solo per una volta, dall’altra parte della rete e raccontare cosi’, attraverso la fotografia, la storia di questo posto per me magico. Mentre mi fermavo ad ogni curva, pensavo non solo ai giorni di gloria sussurrati da quell’asfalto ma anche al sangue versato da tanti campioni di auto e di moto che si sono consegnati al loro destino. Mi piace pensare che i loro fantasmi siano rimasti ancora presenti su quella pista e che quegli alberi del parco parlino ancora di nomi come quello di Ascari, Von Trips, Rindt, Pasolini, Saarinen e Peterson.

Un altro aspetto che vogliono raccontare i miei scatti è l’assoluto silenzio che circondava la pista, una cosa sorprendente se pensiamo che un autodromo non possa fare a meno di essere rumoroso. Eppure ho sentito una certa magia nel percorrere il circuito in totale silenzio, in un giorno qualunque, come se l’asfalto fosse una specie di continuazione dei tranquilli viali alberati”

MR: “Massimo, quale sarebbe il tuo sogno ora?”

MASSIMO:” Sarebbe quello di raccontare le imprese dei campioni odierni attraverso il mirino della mia macchina fotografica, magari a bordo pista. Se poi dobbiamo sognare seriamente, vorrei avere una macchina del tempo e ritrovarmi negli anni 60, 70 e 80: forse i momenti piu’ emozionanti vissuti in autodromo.

A pensarci bene pero’ ci sarebbe anche un grande desiderio che vorrei realizzare: c’è una persona, proprio di Monza, che ha vissuto tutte queste esperienze ed è il grande fotoreporter Ercole Colombo.

Ecco, mi basterebbe bere un caffè insieme a lui per fare un lungo viaggio nel passato e farmi raccontare le gesta ed anche i lati umani di tutti quei campioni che hanno fatto la storia di questo sport. La grandezza di Ercole Colombo è proprio questa: gli sportivi sono come delle meteore, grandi o piccole, che hanno fatto la loro storia, mentre il Sig. Colombo è ancora li’, a bordo pista, e ci sta ancora raccontando la storia della Formula 1”

Guardiamo le foto di massimo, e il nostro autodromo prende vita attraverso le immagini: per tutti gli amanti dei motori sarà un po’ come essere li’ e sfrecciare sulle 4 ruote. Un tuffo nella leggenda monzese. Siete pronti?


Monzese doc, curiosa scopritrice della propria città, amante degli eventi particolari, romantica cittadina che adora girare sulla sua bicicletta alla scoperta di cose nuove da condividere.

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