STAI LEGGENDO

Monaca di Monza: la tragica fine della sua storia

Monaca di Monza: la tragica fine della sua storia

Ti ricordi come finì la storia della Monaca di Monza?

Una notte del 1607 il Cardinale Federico Borromeo mandò al convento di Santa Margherita a Monza una carrozza, due nobildonne, due sacerdoti anziani  e delle guardie armate: dichiararono in arresto Suor Virginia, che si rifiuto’ di seguirli minacciandoli con la spada dell’ Osio, il quale si nascose nella stanza di Benedetta, per poi fuggire il giorno dopo in una sua dimora nella campagna di Velate.

Virginia fu obbligata a salire su quella carrozza, e venne portata a Milano nel monastero delle Benedettine del Bocchetto. Dodici giorni dopo inizio’ il famoso processo, che vide delle condanne molto severe: Il 18 ottobre, letta la sentenza, Virginia è condotta nel ricovero delle convertite di S. Valeria per essere murata in una cella. Nella sentenza le colpe di Virginia non sono esplicitate, ma vengono sintetizzate come “plurima gravia, et enormia, et atrocissima delicta, de quibus omnibus in processu contra eam.”

Per ben 13 anni Virginia dovette vivere in una piccolissima cella, cosi’ descritta: ” nella parete del detto carcere si lascera’ solo un piccolo pertugio attraverso il quale si possono trasmettere gli alimenti e le altre cose necessarie affinché non abbia a morire di fame”.

Virginia visse cosi’ per tanti anni nel Convento di Santa Valeria a Milano, istituto che raccoglieva le prostitute pentite. Stette in una cella di un metro e trenta per tre, dove le veniva cambiato il pagliereccio ogni sei mesi ed il vaso ogni cinque giorni, mangiando solo pane e acqua ogni venerdi’.Aveva perso ogni diritto religioso e fu obbligata a devolvere i suoi beni in vita al convento ospitante ed alla morte a quello di Santa Margherita a Monza.

Finalmente nel 1622, all’ eta’ di quarantacinque anni, fu liberata per buona condotta, in condizioni fisiche pessime.

Virginia pero’ non si scoraggio’ ed inizio’ a scrivere numorose lettere al cardinale Borromeo, per ottenere il perdono. Egli, inizialmente molto scettico, grazie alla perseveranza di Virginia decise di accogliere le suppliche della donna. Stupito di come avesse resistito in quelle condizioni per ben tredici anni, invito’ Virginia ad essere di esempio a tutte le altre monache in difficolta’ ed a scrivere un precetto di principi morali e religiosi.

La figura della monaca di Monza, da grande peccatrice, si trasformo’ quindi in quella di santa vivente.

La sua morte si desume da una nota del convento di Santa Maria, probabilmente il 17 gennaio del 1650.

Una storia molto dura e triste quella di Marianna De Leyva che ci fa capire la pessima condizione delle donne a quei tempi e delle ingiustizie a cui spesso erano sottoposte.


Monzese doc, curiosa scopritrice della propria città, amante degli eventi particolari, romantica cittadina che adora girare sulla sua bicicletta alla scoperta di cose nuove da condividere.

RELATED POST

COMMENTI DISABILITATI SU QUESTO POST

INSTAGRAM
Seguici