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LA CENA IN BIANCO a Monza: tutti in Villa reale quest’anno!

La cena in bianco di Monza quest’anno si svolgerà in una location magica: la Villa reale.

Dopo il successo della prima edizione con 780 partecipanti in Piazza Trento e Trieste, sarà la nostra bellissima Reggia ad ospitare la cena total white sotto le stelle sabato 10 settembre 2016.

Ti aspetta una serata speciale in un posto speciale, amato da Re,Regine, Imperatori e Principi ed orgoglio di noi cittadini monzesi. Allora quale migliore occasione per conoscere meglio la storia della Villa reale?

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L’atto di nascita della nostra Villa reale ha una data ben precisa: 17 Aprile 1777, quando l’imperatrice Maria Teresa d’Austria inviò da Vienna una lettera nella quale dava formalmente il via alla costruzione del complesso monzese, a sue spese. Già nel 1764 Maria Teresa inviò a Milano suo figlio Ferdinando in qualità di governatore generale e per il quale fece appunto erigere una dimora di campagna (giusto una villetta discreta, vero?)

La scelta cadde sull’area nord di Milano, nella zona di Monza, perchè facilmente raggiungibile dalla città e perchè ricca di ville di delizia che formavano un’adeguata corona alla futura dimora. La zona era inoltre nota per il suo clima salutare e destava anche negli Asburgo molto interesse per la presenza della Corona ferrea con la quale si erano incoronati vari re.

L’architetto della Villa, Giuseppe Piermarini, fin dall’iniziò progettò una villa di enormi dimensioni, collocata a distanza dal borgo di Monza, ma con questo in relazione attraverso i Boschetti reali. La villa si disponeva secondo una pianta a U, tipica di molte ville di delizia del milanese, aperta verso il lungo viale d’accesso, oggi Viale Cesare Battisti. La leggenda dice poi che la Villa reale si trovi su un asse immaginario che unisce Milano alla città di Vienna.

Con Ferdinando d’Austria e la moglie Maria Beatrice Ricciarda d’Este la nostra Villa visse un periodo di splendore, anche grazie all’indole del governatore che era più incline agli svaghi e al lusso che agli impegni politici: essi furono molto legati alla dimora monzese, testimone della loro bella storia d’amore.

I 25 anni di governo di Ferdinando si conclusero nel 1796 con la calata di Napoleone, che sancì la fine della stagione asburgica e con essa il tramonto del complesso monzese come splendido luogo di delizie. Vista come simbolo del potere che il nuovo governo ripudiava, la reggia venne occupata dagli ussari di Napoleone, proprio nelle sale dove aveva danzato Ferdinando, portando devastazioni e ruberie.

Alla villa di Monza Napoleone preferì Villa Pusterla Crivelli di Mombello, venendo in città solo per cacciare e cercando anche di metterla in vendita…uno scandalo per la città di Monza!

Al suo posto Napoleone insediò il figliastro Eugenio di Beauarnais che dal 1805, con la consorte Augusta Amalia di Baviera, si divise fra la Villa reale di Milano e la Villa reale di Monza. La dimora monzese mantenne il ruolo di rappresentanza che le fu dato da Melzi ma fu anche protagonista di feste grandiose e ricevimenti diplomatici, per non dimenticare le grandi manifestazioni pubbliche che puntavano a raccogliere il consenso popolare.

Ad Eugenio dobbiamo anche intervento molto importante per la nostra città: la creazione del parco a ridosso dei giardini della Villa, con decreto napoleonico del 1805. Il progetto volle dar vita ad una grande tenuta di caccia personale, cinta da un muro realizzato con i materiali di demolizione delle mura cittadine.

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La stagione napoleonica durò fino al 1815: i sogni di grandezza di Napoleone si infransero dopo la sua caduto ed iniziò il rigido periodo della Restaurazione. L’Arciduca Ranieri prese il governo di Milano in rappresentanza degli Asburgo e ancora una volta la Villa reale divenne la dimora prediletta. Siamo nel 1818 ma la nuova dominazione austriaca non era più la stessa: vennero infatti aboliti gli sfarzi ed il lusso, ma la nostra reggia venne ugualmente molto amata da Ranieri, grande appassionato di botanica, che trovò nei giardini reali il luogo perfetto per il suo hobby.

L’Arciduca Ranieri lasciò Monza dopo i moti delle Cinque giornate che innescarono a Milano l’insurrezione popolare contro un governo non amato dai milanesi: iniziò così la stagione risorgimentale. In Villa arrivarono prima il maresciallo Radetsky ed in seguito il nuovo governatore  Massimiliano d’Asburgo con la consorte Carlotta del Belgio.

Con l’annessione della Lombardia al Piemonte e la proclamazione del Regno d’Italia la Villa reale entò a far parte delle proprietà dei Savoia, i quali diedero inizio alla stagione più importante per la reggia monzese.

Vittorio Emanuele II donò per le nozze la dimora monzese al figlio Umberto I e alla consorte Margherita di Savoia: fu un dono molto gradito, infatti i due sposi trascorsero a Monza le loro estati per 20 anni, dividendosi fra il Quirinale e Monza.

Il trasferimento estivo della coppia reale in città era davvero imponente: si impegnavano diversi giorni per spostare tutta la corte reale con dignitari, guardie, dame di compagnia, servitù, arredi e bauli per l’abbigliamento. Umberto e Margherita generalmente arrivavano a fine giugno, inizio luglio ( circa la data della cena in bianco!) e tornavano a Roma a novembre inoltrato.

Presso la Reggia la coppia reale “teneva corte” e la villa funzionava quasi come un ministero, con la relativa dotazione di personale. Feste, balli, concerti, pranzi, ricevimenti erano davvero numerosi!

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Margherita instaurò con la Villa reale un legame molto forte e con lei la Reggia visse un periodo di grandi cambiamenti e modifiche, dall’aspetto strutturale agli interni ed arredamenti. Anche il re Umberto I amò molto la Villa reale, protagonista dalla sua storia d’amore con l’amante, la contessa Eugenia Bolognini Litta che viveva a Vedano.

Dopo anni di splendore si arrivò alla fatidica data del 29 luglio 1900, quando Umberto I fu assassinato da Gaetano Bresci: si cala così il sipario sulla residenza monzese come luogo di delizie. Per il forte legame  alla memoria del re e della sua tragica fine, Vittorio Emanuele III ordinò la chiusura della Villa.

Solo il complesso restauro che avvenne dal 2012 al 2014, effettuato dalla società Navarra, diede di nuovo splendore alla nostra Villa, regalandoci ora una gioiello prezioso che noi monzesi portiamo nel cuore.

Non mi stanco mai di ammirarla nella sua bellezza, ogni volta riesce sempre a stupirmi e sono certa che durante la cena in bianco del 10 settembre 2016 saprà regalarci una serata davvero magica!

Ti aspetto per vivere insieme un evento eccezionale ed emozionante!

Per info:

Torna la CENA IN BIANCO a Monza: ecco la data!

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Monzese doc, curiosa scopritrice della propria città, amante degli eventi particolari, romantica cittadina che adora girare sulla sua bicicletta alla scoperta di cose nuove da condividere.

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  1. Avatar
    snowinlux

    14 giugno

    Ma allora esiste davvero lo dinner en blanc” Lo avevo letto su un romanzo… ! pensavo fosse una tradizione francese ormai persa nel tempo… bello bello! peccato io viva lontano da monza!

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