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Roseto Villa Reale di Monza: un angolo incantato della città

Il Roseto della Villa Reale è uno degli angoli più incantevoli di Monza.

La nostra Reggia, così maestosa e imponente, spesso toglie l’attenzione a questo spazio così romantico, un tripudio di magnifiche rose, un’esplosione di colori e profumi.

Roseto della Villa reale

Il roseto fu voluto nel 1964 da un personaggio monzese molto importante, Niso Fumagalli, imprenditore che fondò la nota fabbrica di elettrodomestici Candy. Il Signor Fumagalli era un grande appassionato di questo fiore e nei suoi numerosi viaggi all’ estero visitò molti roseti, traendo così spunto per creare quello di Monza: egli diede quindi vita all’ “Associazione Italiana della rosa” e al magnifico roseto, degno della grande tradizione italiana nella coltivazione delle rose.

Lo sapevi che  venne inaugurato nel 1970 con una Madrina unica ed eccezionale, ovvero la principessa Grace Kelly di Monaco? Fu un grande successo!

Sin dal  1965, nel mese di maggio il Roseto della Villa Reale ospita il Concorso Internazionale della rosa, durante il quale vengono premiate le migliori nuove rose italiane o straniere, con la particolarità di premiare anche la rosa più profumata: Niso Fumagalli, oltre ad amare i colori e le varie forme delle rose, volle infatti dare importanza anche al loro profumo, creando così il premio unico in Italia.

Roseto della Villa reale 7

Una curiosità invece che più  mi affascina del nostro roseto è il suo legame con Josephine de Beauharnais, prima moglie di Napoleone e madre del Vicerè d’Italia Eugenio de Beauharnais: la donna amava tantissimo le rose e quando soggiornava a Monza in visita al figlio ed ai nipoti si dedicava alla cura dei fiori, facendo probabilmente nascere il primo vero roseto della nostra città.

 

Josephine amava circondarsi di rose: rose allora recenti, ancora sconosciute, oppure rose antiche, con un passato; amava coltivarle, curarle e conservare le specie più datate ed incentivare l’ibridazione, tanto da dare vita a fiori che si tramandano ancora oggi.

L’ imperatrice iniziò ad amarle quando comprò la residenza francese di campagna Malmaison, destinata a diventare uno dei giardini più prestigiosi e rinomati d’Europa. Si dice anche che questa passione fosse però già segnata nel suo destino: il nome originale di Josephine era infatti  Rose. La chiamiamo casualità?

L’imperatrice francese amò molto Malmaison, dove si ritirò dopo il divorzio da Napoleone, il quale però trascorreva con lei ancora tanti fine settimana, fra ricevimenti e sfarzose feste.

Josephine assunse l’ideatore del roseto dei giardini del Lussemburgo di Parigi per raccogliere tutte le specie conosciute di rose, mentre diversi ibridatori, spinti dal patrocinio imperiale, iniziarono a dare vita a tantissime nuove rose.

Furono proprio i giardini di Malmaison per esempio a dare vita alla famosa Rosa Thea, chiamata così per il profumo delle foglie, assomigliante a quelle del the e che possiamo ammirare anche nel nostro roseto di Monza.

Ora sono certa che guarderete il roseto con occhi diversi e più curiosi, vero?

 

 

Io amo molto girovagare per il roseto nei giorni di maggio, quando fioriscono le rose, guardare i tanti petali così diversi l’uno dall’altro, respirare quei profumi a volte tanto intensi oppure a volte delicatamente leggeri…e mi piace fantasticare di essere una nobildonna con il suo lungo vestito che vaga in mezzo a tutti quei fiori in cerca del suo amato: non trovi che il roseto sia un angolo di città estremamente romantico? Prova magari a sederti su una panchina, chiudi gli occhi e assaporare tutti quei profumi inebrianti e regalati un momento di felicità.

Questo articolo lo vorrei dedicare a Vittorio Lorusso, giardiniere responsabile del roseto per l’Associazione italiana della rosa, tragicamente scomparso nel 2015. Il Roseto era il suo mondo, al quale si dedicava ogni giorno, con impegno, tanta fatica ma anche immenso amore, per regalare questi gioielli alla città di Monza.

Vittorio era l’anima del Roseto e sono certa che sarebbe felice se i monzesi imparassero ad amare, come lui ha sempre fatto, questo luogo meraviglioso.

Ciao Vittorio, Monza ti porta nel cuore.


Monzese doc, curiosa scopritrice della propria città, amante degli eventi particolari, romantica cittadina che adora girare sulla sua bicicletta alla scoperta di cose nuove da condividere.

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