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MONZA RESEGONE: una splendida metafora di vita

MONZA RESEGONE: una splendida metafora di vita

La Monza Resegone, nota gara podistica a passo libero, non è solo una corsa ma anche una splendida metafora di vita che tutti noi monzesi dovremmo amare: bisogna passare attraverso la sofferenza per dare un senso alla nostra esistenza. Questa è la regola. E i podisti lo sanno bene.

Monza Resegone 2

Da sempre molto amata dai cittadini non solo di Monza ma di tanti paesi della Brianza, la Monza Resegone si svolge tradizionalmente il sabato prima del 24 giugno, festa del patrono monzese San Giovanni Battista.

La sua storia comincia all’una di domenica 9 ottobre 1924 con la partecipazione di 12 squadre e venne chiamata inizialmente Marcia Turistica Autunnale:  quella sera a Monza si godeva ancora di uno strascico d’estate, mentre il Resegone attendeva gli atleti già in vesti autunnali. Tutto si svolse regolarmente e senza problemi. La gara, che in seguito verrà battezzata più semplicemente Monza Resegone, fu appannaggio di una squadra della SAM (Società Alpinisti Monzesi): i 4 partecipanti coprirono l’intero percorso in 6 ore, 13 minuti e 55 secondi.

Il ritrovo per la partenza nella prima edizione fu al Caffè Bettinetti, al Ponte di Lecco, ma dall’anno dopo fu il nostro Arengario, duecentesco palazzo simbolo della città di Monza, il luogo di partenza della gara.

Le squadre partecipanti erano composte da 4 elementi che, a passo di marcia e partendo alle 22 dall’Arengario, dovevano percorrere 42 km ed arrivare al traguardo entro 6 ore! Condizione poi necessaria per la classificazione della squadra era che almeno tre dei concorrenti su quattro finisse la gara. E teniamo conto anche dell’abbigliamento dell’epoca: scarponi da montagna chiodati, fasce sulle gambe, pantaloni alla zuava, maglioni e anche uno zaino pesante per i generi di prima necessità!

La corsa iniziava quindi dal centro di città per proseguire in Via Vittorio Emanuele e via Lecco, passando per i Comuni di Villasanta, Arcore, Usmate Velate, Carnate, Osnago, Cernusco Lombardone, Merate, Calco, Airuno, Olginate e Calolziocorte. Poi prosegue per i tornanti per Rossino ed Erve, dove termina la strada. Da qui si continua lungo il “Pra di ratt”, dal dialetto brianzolo, ovvero un rapidissimo sentiero che mette a dura prova gli atleti, che giungono poi alla bocchetta del “forcellino”; dopo il sentiero finalmente attenua il dislivello e i partecipanti arrivano al traguardo, alla famosa Capanna Monza sul Resegone (1220 m s.l.m.). Si arriva così sull’amata montagna il cui nome prende spunto dal suo celebre profilo: le nove punte principali, osservate da Lecco e dalla Brianza, ma anche da Milano, ricordano la lama di una sega, “resega” appunto in dialetto lombardo.

Monza Resegone 4

 

Ora le squadre sono composte da 3 atleti, necessariamente maggiorenni, e risulta vincitrice la squadra che percorre nel minor tempo possibile il tracciato; il tempo viene calcolato sul terzo ed ultimo concorrente di ciascuna squadra. Fino al 1998 la competizione era esclusivamente maschile ma da quella data le squadre possono essere miste oppure anche composte da sole donne.

Monza Resegone

La Monza Resegone è sempre stata una tradizione molto amata dai cittadini che si riversano nelle strade per incitare gli atleti lungo tutto il tragitto: pubblico e partecipanti vengono coinvolti insieme in un evento che racchiude tanti valori importanti.

 

Prima di tutto il valore dello sport, praticato con impegno e fatica, perchè solo i più preparati arrivano alla fine e poi il valore dell’amicizia che unisce i membri delle squadre, che si devono supportare ed aiutare a vicenda per tagliare il traguardo insieme…non sono i singoli che partecipano, ma è il team che corre insieme…

Si tratta di una gara magica per tanti motivi: si corre di notte, e questo ha un suo fascino particolare; si corre su un terreno quasi pianeggiante per 30 km e dopo la gara si fa veramente dura. Inizia infatti una salita di 12 km che da Erve si fa davvero erta! La Monza Resegone non è solo una maratona, è anche corsa in montagna che diventa a tratti anche una arrampicata! E’ lunga, faticosissima e folle, ed è questo che la rende magica!

“Correre è una potente metafora della vita: non c’è vittoria senza dolore. La Monza Resegone ne è una vivida testimonianza. Questa gara fonde la corsa con il paesaggio, il mito della montagna con la magia della notte, il sudore del singolo con il battito vitale di una squadra. Chi l’ha corsa ha trovato la sua risposta. E ha smesso di domandarsi: perchè corriamo?”

Tifiamo tutti insieme per i podisti sabato 18 giugno 2016 dalle ore 21 in Arengario alla 56esima edizione della Monza Resegone e meditiamo su queste bellissime parole:

“Oggi i runner vanno alla ricerca di una felicità che è fatta di leggerezza, di sottrazione. La corsa scava, prosciuga e non concede sconti. In un’epoca dominata dalla soddisfazione, il semplice gesto di rullare le gambe su strade d’asfalto, sentieri sterrati o prati erbosi, ci riporta indietro nel tempo. Ci restituisce la sensazione di essere animali in libertà e ci allontana dalle maschere dietro cui ci nascondiamo tutti i giorni. In altre parole, ci riavvicina ai nostri progenitori”

Buona corsa allora!

 

Monza Resegone 1

 

 

 


Monzese doc, curiosa scopritrice della propria città, amante degli eventi particolari, romantica cittadina che adora girare sulla sua bicicletta alla scoperta di cose nuove da condividere.

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