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Monzamontagna 2019: l’amore per la montagna torna in città

MonzaMontagna 2019 è il festival della Montagna organizzato ogni anno dalle società alpinistiche storiche monzesi, il cui obiettivo è avvicinare sempre più sportivi e appassionati alla montagna.

Un festival che ruota a 360° attorno al mondo affascinante della montagna e unisce sport, cultura, tradizione e solidarietà.

Con un programma sempre ricco e coinvolgente, prevede incontri con autori, alpinisti e atleti di fama mondiale, ma anche proiezioni di film, eventi benefici, concerti, mostre, ed escursioni aperte a tutti.

MonzaMontagna riunisce le nove storiche società alpinistiche del territorio di Monza che parlano e trattano di montagna a 360° gradi passando dall’alpinismo all’escursionismo, dallo sci di fondo allo sci da discesa, dall’attività ludica all’agonismo vero e proprio, con l’obiettivo di far conoscere la montagna alla cittadinanza monzese e a tutti gli appassionati.

Nato 15 anni fa a Monza, una città per tradizione molto legata all’alpinismo e alla montagna in generale (pensiamo al nostro miticio Walter Bonatti), è diventato un punto di riferimento per gli appassionati di montagna e del mondo outdoor, grazie alla passione delle storiche società alpinistiche del territorio di Monza che ogni anno si impegnano con le proprie forze per l’organizzazione e la riuscita dell’evento.

Anno dopo anno il festival richiama sempre più sportivi e appassionati del mondo della montagna, grazie alla presenza sul palco di atleti, sportivi e grandi alpinisti del presente e del passato.

Tra questi, sono stati presenti: Hervé Barmasse, Denis Urubko, Daniele Nardi, Kurt Diemberger, Simone Moro, Matteo Della Bordella, Federica Mingolla, Angelika Rainer, Deborah Compagnoni, Kristian Ghedina, Simone Origone.

Tutte le serate del festival sono a ingresso libero e gratuito.

Monzamontagna scenderà in piazza sabato 19 ottobre, con una madrina d’eccezione, Deborah Compagnoni: all’Arengario si potranno trovare stand, banchetti, una parete per arrampicare e anche le caldarroste degli Alpini, che tanto ci piacciono.

Altri eventi che vogliamo segnalarvi sono questi:

  • 18 Ottobre (Binario 7, ore 21): incontro con Michela Moioli, atleta bergamasca, oro olimpico di snowboard cross a Pyeongchang 2018
  • 23 Ottobre (Binario 7, ore 21): serata in ricordo di dell’alpinista britannico Tom Ballard, scomparso insieme al compagno di avventure, l’italiano Daniele Nardi, lo scorso inverno sul monte Nanga Parabat, con la proiezione del docufilm “Tom”
  • 26 Ottobre (San Pio X, ore 21): cori Fior di Montagna e Cai Cinisello in concerto, verranno proposti i classici canti di montagna.
  • 31 Ottobre (Binario 7): serata con Roberto Ghidoni, maratoneta vincitori di durissime corse fra le nevi con la presentazione del fim “Tracce nella neve”
  • 29 Novembre (Binario 7, ore 21): Serata in compagnia del servizio glaciologico lombardo per fare il punto della situazione sui nostri ghiacciai. Al termine premiazione del concorso “La Montagna in Vetrina”.
  • 4 Dicembre (Binario 7, ore 21): Marco Camandona, guida alpina valdostana ed esperto alpinista, reduce da una serie di scalate sulle cime e i ghiacciai dell’Himalaya, racconta di “Un viaggio al Centro del Terzo Polo. Everest 8848m. – Lhotse 8516m.” e della spedizione in Nepal durata 50 giorni.

In Monzamontagna 2019 c’è tutto il significato dell’amore per la montagna; amore intriso di sforzo fisico e mentale di ascolto del proprio corpo, di pazienza, di stanchezza, di cedimento, di riposo e ripartenze. Andando in montagna ci si prende cura di sé, ci si rinnova, ci si cura e ci si schiariscono i pensieri intorpiditi dalla vita di tutti i giorni.

Mettere un piede avanti all’altro, è un gesto vitale e quotidiano come anche il ragionare: un pensiero avanti all’altro è la cosa più normale che ci sia…..eppure queste due azioni prendono nuovi significati nell’atto di farlo in montagna.

Chi ama la montagna conosce bene le sensazioni che pervadono la mente ed il cuore durante la salita; ma c’è di più: solamente spingendosi “un po’ più in alto” si entra in quella dimensione di solitudine nella quale si riesce a sentire meglio se stessi, il proprio respiro, ed i propri pensieri.

La solitudine e la fatica, in montagna, sono condizioni considerate privilegi per riscoprire sè stessi. Solitamente gli alpinisti più ambiziosi amano raggiungere la vetta e amano farlo in solitaria; perché?

Per il semplice fatto che è più facile ascoltarsi e sentire meglio di ritornare “diversi” da come si è partiti; e questo accade a chiunque: qualunque sia la fede, il credo, lo stato civile, o il livello di istruzione od educazione!

Complice anche la natura selvaggia: siamo abituati a vivere nel comfort della città ma la natura ci ricorda che siamo ospiti di questa terra come altre forme di vita e a questa terra dobbiamo tutto, tutto , tutto.

Forse è anche per questo che si impara da bambini in montagna a dare il buongiorno a chiunque si incontri per i sentieri: perché è più forte il senso di impotenza dell’uomo rispetto all’immensità di un  cielo azzurro, di una parete rocciosa e di una vetta che, per quanto distante, rimane un desiderio che ci fa provare a volare alti.

Siete pronti per tuffarvi nell’affascinante mondo della montagna?

 


Monzese doc, curiosa scopritrice della propria città, amante degli eventi particolari, romantica cittadina che adora girare sulla sua bicicletta alla scoperta di cose nuove da condividere.

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